Claudio Ciaccio, dalla filologia romanza agli ‘mpanatigghi’ e ai ‘nucatoli’

20 dicembre 2016
Claudio Ciaccio, dalla filologia romanza agli ‘mpanatigghi’ e ai ‘nucatoli’
L’esperienza di Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione presso l’Antica Dolceria Bonajuto
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Quella di Claudio è la storia di molti ragazzi del nostro Paese. Giovani che a fronte delle tante difficoltà incontrate cercando di spendere il proprio titolo di studio nel mondo del lavoro un giorno decidono di mettere in pratica il cosiddetto Piano B.

Claudio vive a Sciacca in provincia di Agrigento, nel 2015 consegue la laurea specialistica in filologia romanza all’Università di Palermo e subito si imbatte nella difficoltà di trovare un lavoro coerente con i suoi studi. Decide di fare un’esperienza di lavoro in Inghilterra dove, seppur consapevole di guadagnare discretamente, sente di stare svolgendo un lavoro poco stimolante, che con molta probabilità lo avrebbe portato in poco tempo a non sentirsi realizzato.

Dall’esigenza di coniugare la necessità di lavorare con quella di sentirsi realizzato e soddisfatto nasce il Piano B; in poco tempo Claudio decide di trasformare in progetto professionale la sua passione per i dolci e per la pasticceria. Una scelta dettata sia dal cuore che dalla ragione.

E si sa, quando si ha un progetto chiaro in testa è più facile che le occasioni per realizzarlo tutto ad un tratto ci si presentino dinanzi. L’occasione è data dal progetto Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione di Italia Lavoro.

L’agenzia per il lavoro Jobbing Centre seleziona il suo curriculum per un’esperienza di tirocinio presso la più antica fabbrica di cioccolato siciliana, attiva dal 1880, la rinomata Antica Dolceria Bonajuto di Modica. A Settembre Claudio lascia Sciacca, si trasferisce a Modica e inizia la sua esperienza di tirocinio, è entusiasta. Affiancato e seguito da maestri pasticceri di ampia esperienza impara l’arte di creare i dolci antichi siciliani, come gli ‘mpanatigghi’ e i ‘nucatoli’ che portano con sé non solo il profumo delle mandorle e delle materie prime ma anche quello della tradizione e della cultura siciliana, della maestria dell’arte della pasticceria e dei tesori del territorio.

Claudio è convinto che gli studi classici possano apportare valore aggiunto alla sua nuova professione in quanto tali studi hanno permesso che in lui si sviluppasse una sensibilità maggiore verso le arti in generale e verso il senso del bello, e la pasticceria è sicuramente un’arte che necessita dell’esercizio di tutti e cinque i sensi.

Claudio è consapevole che la strada da compiere è ancora lunga, che dovrà faticare molto prima di apprendere quella manualità del pasticcere che solo un artigiano esperto possiede. Tuttavia, i suoi occhi scuri e vivaci rivelano l’entusiasmo di voler provare a realizzare il suo Piano B, con la speranza che sia l’inizio di una carriera piena di soddisfazioni.